Abete rosso - Mulino dei Gaji

Caro viaggiatore,

probabilmente hai fatto tanta strada per vedermi; potevi semplicemente scegliere un albero qualsiasi, però hai scelto me!

Dalle mie parti tutti mi chiamano “pino”, ma non sanno che il mio nome è “abete rosso”. Ora ti racconto la mia umile storia.

Io sono nato qui per caso perché il mio vero habitat naturale sarebbe il bosco alpino, ma il vento ha portato fino a qui un seme che, appoggiandosi a terra, ha fatto germogliare una piccola pianta che col passare degli anni si è trasformata in un vero e proprio abete. 

Ho visto da quassù tanti eventi, ma ricorderò sempre l’inverno del 1985. E’ caduta così tanta neve che solo la mia punta spuntava fuori dal manto bianco che ricopriva il parco; avevo così freddo che temevo di morire di ipotermia!

Da allora sono passate molte stagioni, sono cresciuto e ho stretto amicizia con le mie vicine: querce e betulle. 

Quando mi sono spuntate le prime pigne, sono arrivati gli scoiattoli che hanno iniziato a rubarmele tutte; questo mi dava sui nervi perché mi facevano il solletico. 

Ogni estate alcuni ragazzi venivano a giocare a calcio. Io ero un palo della porta e la mia vicina betulla era l’altro. Entrambi avevamo il terrore di essere colpiti, ma i giocatori non ci colpivano mai. Che sollievo!

Alla fine degli anni Ottanta, sono giunti nel parco degli uomini con un camion carico di pietre e hanno iniziato a ricostruire l’antico mulino dei Gaji che una volta si trovava nella contrada Gaggi. Ancora oggi l’edificio ospita eventi e accoglie turisti che con la loro presenza rallegrano le mie giornate. 

Adesso sono alto all’incirca trenta metri, ma il medico dice che potrei arrivare anche a sessanta metri di altezza, che temo però di non riuscire a raggiungere perché i giardinieri potano ogni tanto i miei imponenti rami visto che mi trovo in un parco pubblico.

Ho centottanta anni, ma sento dire dalle persone, che passano vicino alla mia chioma, che sembro più giovane. Spero di vivere ancora molti anni e ti aspetterò ogni volta che vorrai farmi una visita!

Ciao alla prossima

L’abete rosso

DESCRIZIONE BOTANICA

L’Abete rosso, nome scientifico Picea abies, può essere chiamato nel dialetto locale Pesso o Pezo. In lingua inglese è indicato con il nome Spruce, mentre in greco con Eλto.
L’Abete rosso è un albero spontaneo in Veneto. Può colonizzare ambienti montani fino ad alta quota: 1800 – 2000 m s.l.m. Si può trovare, pertanto, in boschi alpini, ma può essere coltivato anche in giardini e parchi. È una pianta originaria delle Alpi e delle regioni scandinave. L’Abete rosso ha sviluppato le foglie in aghiformi in modo da proteggersi dal freddo; gli aghi sono attaccati al rametto attraverso un piccolo picciolo, sono disposti tutt’attorno al rametto e sono lunghi circa 1,5-2 cm. È una pianta sempreverde. I fiori maschili e femminili sono sullo stesso albero, ma su rametti diversi: microsporofilli, l’organo maschile è racchiuso in coni e contiene grandi quantità di polline; è di colore giallo-rossastro; macrosporofilli: l’organo femminile, anch’esso racchiuso in coni, è più grande di quello maschile ed è di colore rosso cupo. La fioritura avviene tra metà aprile e metà giugno. L’impollinazione è anemofila. Le pigne (strobili), lunghe circa 15-17 cm, non sono commestibili e sono pendenti verso il basso. Le pigne sono formate da numerose squame cuneiformi e dure che racchiudono i semi. Le squame si aprono quando il seme è maturo e pronto per la disseminazione. I semi sono piccoli e leggeri per poter essere trasportati dal vento (disseminazione anemofila). Le pigne possono restare sulla pianta anche per 2 anni e si riconoscono per il colore marrone scuro e per il fatto che le squame sono aperte. La disseminazione può essere anche zoofila ad opera, per esempio, di scoiattoli che ne vanno ghiotti. Può raggiungere anche i 60 m di altezza. Presenta un apparato radicale in cui le radici si sviluppano superficialmente interessando una zona profonda solo circa 20-30 centimetri, motivo per cui gli abeti rossi resistono poco alle tempeste di vento. Gli abeti rossi possono vivere da 500 fino a 1000 anni. Il legno di abete è molto pregiato ed è utilizzato per costruire strumenti musicali a corda. Il legno di abete ha un elevato potere calorifico. Tipicamente utilizzato come albero di Natale. La Repubblica di Venezia in passato ha abbattuto alcuni boschi per piantare abeti rossi il cui legno veniva utilizzato per costruire le navi e le palafitte su cui poggia tutta la città lagunare. Si stima che circa 60 milioni di alberi siano stati abbattuti al passaggio della tempesta Vaia (28-29 ottobre 2018) proprio a causa della superficialità dell’apparato radicale. Un'altra possibilità di riproduzione dell'abete rosso è la “propaggine” ovvero mediante l’interramento di un ramo che dà origine ad una nuova pianta. Quando i rami bassi dell’abete vengono costantemente a contatto con il terreno radicano, formando così boschi molto fitti

 

CREDITS:

I.C. San Giovanni Ilarione - Scuola sec. I grado M. Cerato Vestenanova, CLASSE 2E con i prof. Gallini G., Massalongo M.

AMEntelibera ETS, Tecla Soave e Alessandro Capitanio

Anno scolastico 2022/2023